15.289.000 minuti: il tempo in treno diventa arte
Margherita Morgantin è un’artista visiva che ha trascorso un mese a bordo dei treni di Trenord. Il risultato della sua residenza è un progetto artistico ospitato da Casa degli Artisti presso l’Atelier Nagasawa
Immagina arrivare in stazione e scegliere a caso il prossimo treno su cui viaggiare. Margherita Morgantin ha iniziato così la sua residenza artistica sui treni di Trenord, lo scorso 29 agosto. Dopo la prima corsa verso Saronno, l’artista ha allargato l’orizzonte del suo viaggio, fisico e concettuale, a tutta la Lombardia. Viaggiare senza una meta precisa ha consentito a Margherita di vivere il tempo del viaggio non come una parentesi tra una partenza e un arrivo ma come un insieme di istanti ricchi di valore e significato.
Registrando suoni, frammenti di conversazioni, disegnando schizzi sul suo blocco o semplicemente guardando fuori dal finestrino senza restare fissa su uno schermo, Morgantin si è lasciata ispirare dal tempo vissuto in treno e ha realizzato un progetto artistico: “Cronache dal viaggio breve. 15.289.000 minuti”. Un diario visivo, grafico e sonoro della sua residenza viaggiante composto da diverse installazioni e una performance sonora, che vuole mettere in relazione l’esperienza individuale dell’artista con quella moltitudine di viaggiatori che scelgono i nostri treni. 15.289.000 sono infatti i minuti intesi come tempo collettivo trascorso a bordo dai circa 750mila clienti che ogni giorno viaggiano con Trenord.
Le cronache di questo viaggio estraggono frasi, segni e suoni dai luoghi della ferrovia per trasformali in tappe di un percorso simbolico. Ne è chiaro esempio la stazione “Stazione di trasformazione e conversione”, come spiega Paolo Garavaglia, Direttore Comunicazione, Relazioni Esterne e Sostenibilità di Trenord: «La performance prende iconicamente spunto dalla scritta che campeggia sul frontone della storica centrale elettrica del deposito di Novate Milanese: “Stazione di trasformazione e conversione”. Nell’arte, le tre parole dell’energia diventano orizzonte di novità e di cambiamento».
Il progetto artistico è ospitato nello studio Atelier Nagasawa presso Casa degli Artisti a Milano. Qui, ad accogliere i visitatori, un'installazione dal titolo STAZIONE 1 composta da un light box che riporta la frase Stazione di trasformazione e conversione, riscritta dall’artista, e cinque zafu, cuscini da meditazione. La scritta, come a indicare un capolinea, entra in relazione con i cuscini, ognuno dei quali raffigura simbolicamente un elemento naturale incontrato dall’artista alla discesa dal treno una volta arrivata a destinazione.
Cronache dal viaggio breve, 15.289.000 minuti/presenza alternata è un audio performance realizzata dall’artista con Beatrice Goldoni e Simone Schiavo. È un'opera immersiva che isola lo spettatore in cuffia e costruisce un panorama sonoro in cui la prossimità dei corpi e il linguaggio trasformano l’incontro con l’altro e lo sguardo sulle cose.
Lungo tutte le tratte che ha attraversato, Margherita Morgantin ha realizzato numerosi schizzi e disegni: nell’opera Nuova Italia, A-Z ha creato il taccuino del suo viaggio; un atlante dei comuni dalla A alla Z dell’inizio del secolo scorso diventa pretesto e nuovo punto di osservazione della trasformazione e conversione dei luoghi esplorati dall’artista.
Nell’opera osservatore rialzato #2 una sedia di ferro pone lo spettatore all’altezza di un monitor che trasmette in tempo reale le partenze dalla stazione di Milano Porta Garibaldi verso tutte le destinazioni Trenord.
L’installazione invita a osservare e immaginare quale treno prendere e apre un momento di visione; l’opera trasforma e converte lo sguardo dello spettatore verso nuove mete.
Una visione aperta, dinamica e piena di possibilità di esplorare come lo sono i viaggi.
L'ultima opera presentata è una fotografia nella quale l’artista ha inserito un disegno. Scattata dentro il tornio che ogni due settimane livella a precisione le ruote dei treni, all’interno dell’officina di manutenzione di Novate Milanese, l’opera evidenzia micro-infrastrutture in grado di spostare mondi.
Osservazione, linguaggio e processi di ascolto sensoriale in presenza sono la pratica artistica con cui Margherita Morgantin si confronta con il mondo.